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Pace, un testo a me non sempre chiarissimo...

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2006 11:29
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Post: 280
Città: ACCIANO
Età: 41
Sesso: Maschile
11/01/2006 19:27

Provo a dire la mia....
mmmm....
Devo dire che questa canzone è davvero impegnativa...
vabè... io ciprovo...

Credo innanzitutto che la chiave di lettura di quest'opera sia da ricercarsi nell'intimità. E' questa una canzone molto introspettiva, con notevoli tracce esistenzialiste dell'autore.
E' la canzone conclusiva ad un album straordinario, dal carattere insolitamente privato, poetico, complesso, liberatorio.
Tenendo conto di queste premesse, credo sia possibile cominciare...

"l'immenso soffio dell'oceano
mi spinge via con sé a naufragare
su spiagge chiare
a un passo dalla vita muoiono
conchiglie e nelle orecchie ancora il mare"

Claudio inizia con un'attenta osservazione della natura, non prima di aver specificato che il mare (qui come in molte altre opere di Claudio) lo spinge alla riflessione, alla meditazione, alla navigazione e al naufragio dentro se. E in questo quadro meravigliosamente naturalista, in cui spiagge chiare accolgono le conchiglie "morte" (che accostate all'orecchio si sente ancora il mare) ad un passo dalla vita (il mare), Claudio trova l'ispirazione per cominciare...

"s'arrampicano in cima con quei ginocchi secchi
e tutto il mondo giù respirano
si fanno roccia
e al sole un'altra volta guardano
poi chiudono per sempre gli occhi gli stambecchi"

Secondo il mio modestissimo parere, qui Claudio non vuol dire nulla di trascendentale.... semplicemente, cambia l'ambientazione, cambia il paesagio, cambia il soggetto, ma non cambia la sostanza... è l'osservazione della natura che gli dona lo spunto pèer riflettere...

"e io ti chiedo perdono se
fratello a volte tu mi hai fatto male
io non potevo essere come te
un mago un angelo immortale"

Questo credo sia una strofa meravigliosa. Qui inizia la vera introspezione... Claudio parla al piccolo Clà e gli dice di perdonarlo se LUI gli ha fatto male... che significa???!!?!
Perchè Clà ha fatto male a Claudio? Come lo ha fatto? E perchè è Claudio a chiedere scusa a Clà, se è Clà ad aver fatto male a Claudio?
Torniamo indietro... come inizia questo cd? "Volevo essere un grande mago..."
Ecco come Clà ha fatto male a Claudio: nelle aspettative!!! Claudio si rivede da piccolo e ricorda la sua voglia di essere qualcuno.
I suoi errori, la sua debolezza, sono una delusione per il piccolo Clà(io non potevo essere come te, un mago un angelo immortale)... la delusione del piccolo Clà fa male a Claudio. Ma Claudio chiede scusa al piccolo Clà (nonostante sia quest'ultimo ad avergli fatto male), perchè sa che sono gli errori del Claudio adulto ad aver provocato la delusione del piccolo Clà, che ha provocato il dolore del Claudio adulto.
Mamma mia che faticata spiegare sta cosa!!! :-)))


"pace a noi che abbiamo avuto tanto
da smarrir la luce della semplicità
quando poi si nasce e il primo grido è un pianto
e il bambino è un uomo
che il suo nome
non sa dire mai"

Ma Claudio decide di darsi pace! Sa di aver fatto tutto il possibile e sa di aver avuto tanto. Così tanto da smarrirsi, da non trovare più la semplicità. Che chiama luce. Si, come a dire che l'artificioso, il costruito, l'impostato, il vissuto, la razionalità (contrapposta alla fantasia), sono una gabbia in cui si giace e si è incatenati quando si cresce. Quella stessa gabbia da cui è libero un infante, che a differenza dei dotti adulti, non sa neppure il suo nome... ma è libero...


"nel buio della terra aspettano
finché lassù una notte più irreale
come in una cattedrale
nell'aria antica cantano
per una sola estate le cicale"

Qui comincia il pessimismo baglionico-leopardiano ( :-) )!!!
Ancora Claudio è immerso nel mondo della natura, che tanto lo ispira e, mentre stavolta vola e sogna in una notte incantata, cullato dal canto delle cicale, pensa alla crudele vita a cui esse sono destinate....


"Virgilio cadde mentre era in volo sopra un prato
e le sue ali non si aprirono
guida di quei poeti
che un giorno si smarrirono
lui si che mi trattò da uomo e adesso è andato"

L'ingresso nella sfera negativa del suo pensiero, lo porta inevitabilmente a ricordare un episodio che lo ha segnato... la morte del suo amico... credo però che nell'epressione "guida di quei poeti che un giorno si smarrirono", Claudio stia parlando ancora del suo amico e di sè, mascherando il tutto con un accostamento al racconto dantesco...


"ed anche noi ci lasciamo qui
Cucaio e non dobbiamo dirci niente
ci serve pure di arrivare qui
per ripartire nuovamente"

Dopo l'amico, Claudio sa di dover soffrire un'altra separazione: deve lasciare il suo alter ego bambino. Non perchè lo voglia, ma perchè sa che è così che va, così che deve andare... Ma Claudio sa che ci sono saluti, ne recriminazioni, ne cerimonie da farsi. E' giusto che ciò accada, perchè finchè si è ingabbiati dal passato e dsalle aspettative ancora inesaudite, non si può ripertire nuovamente...


"pace a me che non so amare ancora
ciò che ho e non so non amar quel che non ho
fermo sull'abisso tra il rischio e la paura
cosa non mi uccise
mi lasciò la forza
di vivere "

Di nuovo Claudio si impone di darsi pace, nonostante non si sappia mai accontentare e saziare di ciò che ha... e soprattutto si rivede fermo nella paura dell'ennesimo rischio, come in una bisso (immagine bellissima..), ma poi si fa forza e coraggio e ricorda che comunque vada, tutto ciò che non lo uccise, compreso tutti i fallimenti possibili, gli donò la forza di vivere. Ed è bella la sintonia tra musica e testo in questo verso... Il tutto suona come un urlo liberatorio...

"pace a te per quello che mi hai dato
e per tutto ciò che tu non mi desti mai "

Qui Claudio da pace al suo alter ego, come a farlo addormentre, riposare, appagare... SA quanto deve a questo, ma sa anche quanto questo lo angosci sempre... sempre... in una disperata ricerca, corsa...

"e così da solo un cuore l'ho trovato
forse un mondo uomo
sotto un cielo mago
forse me"

Cos'è il cuore? il motore della vita. Trovare il cuore è come trovare un qualcosa per cui vivere, un qualcosa nella cui consapevolezza vivere. E la consapevolezza è proprio questa: Claudio non può essere un mago, ma solo un uomo, ma può sempre alzare gli occhi e guardare quel cielo mago che tanto sa incantare...


"ora sono libero
un uomo
oltre "

Claudio è libero: da sè, dagli altri, dalle aspettative, dalle etichette. SA di essere un uomo, per questo ora è oltre.

Fatemi sapere che ne pensate!
A presto!


Emanuel Rizzo
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