Capitolo otto

Aveva appena lasciato Marilù che vagava tra gli spalti, dicendole che la videocamera poteva funzionare solo se avesse tolto il tappo dell’obbiettivo, quando Yuri ed il suo amico Tex rimasero colpiti dalla bellezza di due splendide dame: in una in particolare Yuri rivide un volto, al centro del quale, seppur nascosti dietro una variopinta mascherina, brillavano due occhi scuri come due gocce di inchiostro nero, con i quali gli pareva di esser cresciuto insieme.
“Non può essere vero, ma quei modi gentili e quelle movenze armoniose, quei gesti femminili ed aggraziati, e poi quei riflessi - color viola - sui lunghi capelli neri arricchiti da un grappolo di gigli bianchi, quella “parlata” strana che pure in mezzo a chissà chi l’avrei riconosciuta, non possono indurmi in errore” - pensò quasi alta voce Yuri, con la convinzione che fosse proprio lei, la ragazza di campagna che spesso le appariva in sogno, senza saperne la ragione.
Chissà se era veramente lei, e chissà se lei l’avrebbe riconosciuto conciato in quella maniera !
Stava quindi per avvicinarsi, per fare il primo passo, quando … beep ! beep ! … squillò il telefonino che Yuri distrattamente, entrando nel salone della festa, non aveva spento.
“Un messaggino !” - esclamò Yuri – “E chi sarà mai che rompe pure adesso ?”
E quando vide sul display il numero telepatico di Ammalia (che era maga ed aveva un contratto aziendale particolare che la Vodafone aveva messo a punto solo per la telepatia dei maghi) aggiunse – “Maremma … cosa sarà successo ora, mica avrà dimenticato il rossetto sulla carrozza ? Nemmeno alla festa della Regina Ombretta e con il Grande Mago davanti si rilassa un attimino ? … dovrebbe smettere di fumare, più o meno di nascosto, le erbette che Bolero coltivava nel giardino del Castello di Miramare, anzi da domani dovrebbe farsi solo dei sani e puri infusi di camomilla !”
Ma poi pensò che Ammalia avesse veramente qualcosa di urgente da dirgli, anche se ultimamente, e sempre più spesso, la Maga Smemorina, si affannava più per le “bischerate” che non per le cose serie !
Yuri prese il telefonino ed aprì il messaggio – incomprensibile – come al solito ! … ma questa volta anche molto misterioso. Yuri leggeva (e pensava): sabato pomeriggio (che è oggi), tienimi con te (pensa forse di perdersi?), un po’ di più (visto che l’ho sopportata per tutto il viaggio, posso fare anche questo), amore bello (questa è proprio fusa), e tu come stai? (bene, grazie, sempre gentile), di là dal ponte (dove?), io sono qui (lo so, ti ho portato io alla festa), da me a te (sbrigati Ammalia), gira che ti rigira (dai Ammalia, vai al dunque!), le donne sono (lo so come sono, sempre un guaio), stelle di stelle (modesta!), il sole e la luna (si, gioie e dolori) … ma … quanto tempo ho (ma che furia c’è) … e … chi c’è in ascolto (ma guarda quanti siamo?) … ma soprattutto … STAI SU (ancora più su, sono in piedi sulla poltroncina) … e poi il messaggio finiva con … tutto qua, SOLO, CANTO … e poi i saluti … tutto in un abbraccio, a domani, buona fortuna !
Yuri rimase un attimo interdetto. Perché tanto mistero ? E cosa gli voleva dire Ammalia con quelle canzoni del Grande Mago, prese apparentemente a caso ? Forse era la scaletta musicale della serata ? E perché, tre titoli scritti in maiuscolo ? STAI SU, SOLO, CANTO … mah !!! …