Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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TAMBURI LONTANI

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2006 17:20
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13/11/2006 17:44

Una delle canzoni di Claudio che mi emoziona di piu d'istinto è Tamburi Lontani. Una canzone che lui sente molto, ma di cui credo mi sfugga il significato di alcune parti del testo, ed il messaggio dunque che lui in definitiva vuole trasmettere con tanta passione. Qualcuno/a mi aiuta? baci a tutti.
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16/11/2006 19:46

x quello che posso se vuoi si ...o almeno ci perovo vai di il tuo dubbio universale [SM=g27835]
bacisssimi carol [SM=g27838]
guardate in alto non stancandovi mai di sognare
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17/11/2006 10:05

Emanuel, pensaci tu! [SM=g27811]
Sonia (Sosò)

puoi darmi il numero della felicità...
la noia di città... dietro a un semaforo
no tu non puoi non puoi
non dire che ce la farai
ma resta qui se puoi...
se tu lo vuoi
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22/11/2006 02:24

Re:

Scritto da: carol60 16/11/2006 19.46
x quello che posso se vuoi si ...o almeno ci perovo vai di il tuo dubbio universale [SM=g27835]
bacisssimi carol [SM=g27838]



NON E' UN DUBBIO UNIVERSALE VOLEVO CONFRONTARMI CON TE SUL SIGNIFICATO. DIMMI LA TUA SE TI VA!
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22/11/2006 13:40

mha.........
c'è stato un periodo x il quale è stata la mia canzone preferita...
nn ostante mi sia piaciuta tantisssssssssimo e mi piaccia ancora sembra che la canzone parli di una persona tanto sola ma nn materialmente,piu precisamente si puo definire un po distaccata dall insieme ,dagli amici...nn so come dire...una persona molto chiusa in se che ha rifugio solo nerlla famiglia e nella donna che gli sta accanto...
o almeno cosi [SM=g27833] sembra a me...
bacisssssssssimi carol [SM=g27838]
guardate in alto non stancandovi mai di sognare
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22/11/2006 14:20

Ciao ecco come la penso:
siccome quello era il periodo della separazione con paola...claudio sentiva di aver perso tutto e quella canzone e' un po' un rimpianto per le cose che non ha potuto fare per salvare la sua famiglia, se la sentite bene...cerca di parlare col cane (compagno dalle orecchie a punta).Era solo. E quella canzone forse e' una delle piu' autobiografiche...ho sentito dire da qualche parte che e' una canzone dedicata a suo padre,forse si perche' se ci fate caso il pezzo che si riferisce al padre e' l'unico in cui lui parla al presente..e' come se volesse aggrapparsi a lui chiedergli aiuto avere compagnia...forse una compagnia reciproca visto che suo padre e' un albero padre con un ramo solo...volevo forse stargli accanto per nn perdere anche lui...come aveva perso suo figlio d'altronde,e nn voleva che accadesse a suo padre,e forse lui stesso come padre aveva da ripmprverarsi qualcosa e voleva imparare da suo padre...non so se e' giusto ma queste sono le mie riflessioni,riguardo il periodo della canzone e il suo stato d'animo in quel periodo...!non smettete mai di trasmettere!Maria!
...FATE BUON VIAGGIO DELLA VITA...
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22/11/2006 14:23

ah dementico una cosa,lui vuole imparare dai suoi errori ed aiutare gli altri a nn commetterli,per questo dice sempre DI FAREE QUALCOSA PRIMA CHE I TAMBURI TORNINO DI NUOVO LONTANI...cioe' meglio prevenire che curare insomma,la sua frase nn e' esattamente cosi' pero' quello vuole dire!
...FATE BUON VIAGGIO DELLA VITA...
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22/11/2006 15:00

un'analisi approfondita e , secondo me, perfettamente condivisibile di questo testo l'ha già fatta ILVERODOPPIO nella discussione "l'ultima poesia " nel settembre scorso... Leggetela, è l'ulteriore prova che i testi di Claudio possono di diritto essere oggetto di studi letterari. Colgo l'occasione per fare i miei complimenti a Emanuel !
non voglio andare in paradiso se non si vede il mare
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22/11/2006 16:52

Copia e incolla... et voilà!!!
TAMBURI LONTANI
Claudio Baglioni (Italy)


Ognuno ha il suo tamburo
un solo ritmo
un canto
della comune solitudine
che noi mettemmo insieme
a starci un poco accanto
su questa via dell'abitudine
__________________________________

Fin dai primissimi versi, l'autore mostra chiaramente i soggetti principali del'intera opera: l'inevitabilità del trascorrere del tempo e la solitudine che caratterizza il viaggio di ognuno di noi, all'interno di questo tempo.

Ognuno vive e sente in maniera diversa il ritmo della vita che passa, ed ognuno ha un suo "canto" interiore, come a descrivere quel senso di solitudine che se pur soggettivo è comune a tutti.
Bella la figura del "mettere insieme" la solitudine di ognuno di noi, come a sostenersi, a farsi forza, a tenersi compagnia durante il cammino della vita, nel quale ci si abitua inevitabilmente non solo a star soli, ma come vedremo poi, a tutto quanto è annesso all'inevitabile viaggio di sola andata che è la vita.
__________________________________
il tempo vince sempre
il tempo lui soltanto
si muove e noi restiamo immobili
finché ci porta un suono
atteso chissà quanto
e ci promettiamo indivisibili
__________________________________

La forza del tempo è incredibile: nessuno mai è riuscito a batterlo, nessuno mai ha potuto resistergli... è una legge a cui nessuno può sfuggire.
Ma Claudio qui ci dona una chicca davvero notevole: secondo lui, altro grande potere del tempo è quello di far quel che gli pare mentre l'umanità resta immobile, inerme, nell'inevitabile attesa che "il tempo porti una buona nuova".
Ma l'attesa e la speranza comune, è quella che il tempo possa regalare quella scintilla, quella magia, quella musica del cuore, per la quale ci si promette indivisibili. In una sola parola: l'amore.
__________________________________
alberi che sfilano come persone care
fantasmi della strada
devi prendere o lasciare
si comunque vada non come volevi
battono i tamburi battono più lontani
e' giusto così
non chiesi mai qualcuno che comprasse la mia
infelicità
(tam tam tam)
non piansi mai davanti alla tristezza ma verso
l'onestà
(tam tam tam)
__________________________________

Ma l'amore, in tutte le sue forme, è un'arma a doppio taglio. E nel viaggio, ci saranno troppe scelte da fare. E per qualsiasi opzione si converga, ci saranno sempre dei rimpianti, dei risultati diversi dalle aspettative e delle perdita affettive.
E le persone care, per un motivo o per un altro, nel tempo spariranno, come se alberi ai lati di una strada, superati i quali, non resta altro che il ricordo di essi.
Ma la forza di un uomo, sta nel vivere e gestire la sua infelicità, senza volersene liberare. Ed è più nobile commuoversi, che non piangersi addosso. Claudio si guarda indietro, nel proprio cammino, e forse crede di aver affrontato bene i suoi dolori.

__________________________________
dimmelo anche tu
che il tempo non ci ha sconosciuto
male e bene mio
che dopo ti hanno amato meglio
si ma non di più
di tutto il poco che ho potuto io
__________________________________

Ma quale dolore più grande, se non la perdita di colei con cui si era promesso indivisibile?
E così Claudio le chiede conforto (quel "dimmelo anche tu" è di una tenerezza inaudita): desidera che il passaggio del tempo non abbia cancellato il loro essere "noi"...
E la chiama male e bene mio: grande amore, ma grande dolore nel suo cuore per la separazione...
Altro dono del genio di Claudio arriva ora...
il mago spera che lei possa dire che nelle nuove storie, ci sia stao un uomo migliore per lei. Ma spera che lei possa essere sempre cosciente che per quanto piccolo, il suo amore per lei è superiore a quello di chiunque altro possa mai affiancarla.

In questi versi, il passaggio da mali comuni a mali propri, fa si che l'opera assuma contorni davvero vivi e struggenti, portanto anche i lettori in una dimensione quasi surreale...

__________________________________
vieni padre mio
usciamo a fare un giro e guida tu
e guarda avanti e non parliamo più
albero padre con un ramo solo
__________________________________

Anche il Padre è un grande amore della sua vita, una figura importante, forse indispensabile. E Claudio sa che, come tutto il resto, anche lui passerà... e allora finchè c'è se lo gode. "Andiamo in macchina... insieme...senza parlare... basta stare insieme...guarda avanti è pericoloso!!!...il mio papà... io l'unico figlio..." è questo che sembra dire Claudio.

__________________________________
e come tutto torna e come tutto passa
le cose cambiano per vivere
e vivono per cambiare
il mare s'alza e abbassa
e mai una goccia si va a perdere

ed ogni giorno siamo dietro ad una cassa
a dare il resto e poi sorridere
un ballo senza fiato se la banda passa
e finché non smetti di rincorrere
__________________________________
Claudio ora ritorna a dare al testo una dimensione meno personale, ritornando all'inevitabilità del destino a cui siamo sottoposti.
E' bello il fatto che "le cose cambino per vivere e vivano per cambiare": i cambiamenti, pur essendo il destino certo di ogni cosa, sono il mezzo stesso grazie a cui sopravvivere.

__________________________________
le storie muoiono quando c'e' più paura
di perdersi che voglia di tenersi e com'e' dura
quella soglia e come siamo noi i diversi
cambiano le scene cambiano le battute
e anche i battuti
__________________________________

Bellissima.
E' proprio come dice lui: quando la paura di perdersi diventa così forte da superare la voglia stessa di tenersi, il rapporto è ormai al tramonto. E quella soglia spesso è quasi invisibile! Dura nella sua crudeltà.
E ognuno si sente diverso, e crede e spera in cuor suo che la propria storia possa evolversi in maniera diversa...
ma la realtà è che cambiano gli attori, ma il finale è sempre lo stesso.
__________________________________

io non potrò incontrarvi in nessun luogo
in nessun'altra età
(tam tam tam)
fermar l'urgenza del mio cuore
il cuore di un uomo a metà
(tam tam tam)
__________________________________

Di un'intensità spaventosa, ma nel contempo un monologo sommesso e interiore. La consapevolezza che gli amori (di ogni genere) volati via, non si reincontreranno in nessun luogo e in nessun domani, unita all'impossibilità di gettar via l'urgenza di ritrovarli, renderà Claudio per sempre un uomo a metà.

__________________________________
pensa amore mio
che t'insegnai mille altri cieli
e non seppi mai
soffiarti il vento sulle ali
aspettai un addio
e il giorno di lasciarmi ti lasciai
__________________________________

E qui Claudio fa una piccola rivelazione. Dice al suo amore di averle insegnato mille altri cieli... cosa sono i cieli? Sono spazi, orizzonti, mete, scopi, voli. Nel suo grande amore, Claudio ha cercato di metterla lì, nell'infinito, dove basta saper volare per essere liberi. Ma dice che non ha mai trovato la forza di spingerla a volare da sola, finchè giunta l'ora fatale, l'ha lasciata perchè altro non poteva fare... perchè altrimenti sarebbe stata lei a lasciarlo...

__________________________________
credi figlio mio
mi mancano i tuoi baci che non ho
e sono i soli baci che io so
piccolo figlio
__________________________________

Altro grande amore... qui le spiegazioni sarebbero superflue.
__________________________________
e tu compagno dalle orecchie a punta
io ti parlai di me
come a un fratello a cui ci si racconta
io non ne avevo e allora presi te
e quella tua sgomenta
e nostra malattia di vivere
__________________________________
Eccezionale!
L'ultimo amore citato chi è? Un cane!!!!
Ebbene si! Perchè ognuno vince la solitudine in maniera diversa.
E Claudio parlava al suo cane come ad un fratello, quel fratello che non ha mai avuto. Perchè anche il cane era malato di vita...
__________________________________
giura amico mio
che glielo metteremo ancora lì
a questa vita che va via così
senza aspettarci
tam tam tam
tam tam tam
__________________________________
Questo è il verso che preferisco.
Qui Claudio trova la forza per uno sprint finale. E reagisce. E lo fa alla sua maniera. Urlando.
Chiede ancora una volta il sostegno e la compagnia dell'amico dalle orecchie a punta, e si ribella alla vita e al tempo.
E se il tempo va avanti e non ci aspetta, vorrà dire che glielo metteremo ancora lì...


Spero sia di vostro gradimento...

A presto!
Emanuel Rizzo
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Sesso: Femminile
22/11/2006 17:20

Re: Copia e incolla... et voilà!!!

Scritto da: ilverodoppio 22/11/2006 16.52
TAMBURI LONTANI
Claudio Baglioni (Italy)


Ognuno ha il suo tamburo
un solo ritmo
un canto
della comune solitudine
che noi mettemmo insieme
a starci un poco accanto
su questa via dell'abitudine
__________________________________

Fin dai primissimi versi, l'autore mostra chiaramente i soggetti principali del'intera opera: l'inevitabilità del trascorrere del tempo e la solitudine che caratterizza il viaggio di ognuno di noi, all'interno di questo tempo.

Ognuno vive e sente in maniera diversa il ritmo della vita che passa, ed ognuno ha un suo "canto" interiore, come a descrivere quel senso di solitudine che se pur soggettivo è comune a tutti.
Bella la figura del "mettere insieme" la solitudine di ognuno di noi, come a sostenersi, a farsi forza, a tenersi compagnia durante il cammino della vita, nel quale ci si abitua inevitabilmente non solo a star soli, ma come vedremo poi, a tutto quanto è annesso all'inevitabile viaggio di sola andata che è la vita.
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il tempo vince sempre
il tempo lui soltanto
si muove e noi restiamo immobili
finché ci porta un suono
atteso chissà quanto
e ci promettiamo indivisibili
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La forza del tempo è incredibile: nessuno mai è riuscito a batterlo, nessuno mai ha potuto resistergli... è una legge a cui nessuno può sfuggire.
Ma Claudio qui ci dona una chicca davvero notevole: secondo lui, altro grande potere del tempo è quello di far quel che gli pare mentre l'umanità resta immobile, inerme, nell'inevitabile attesa che "il tempo porti una buona nuova".
Ma l'attesa e la speranza comune, è quella che il tempo possa regalare quella scintilla, quella magia, quella musica del cuore, per la quale ci si promette indivisibili. In una sola parola: l'amore.
__________________________________
alberi che sfilano come persone care
fantasmi della strada
devi prendere o lasciare
si comunque vada non come volevi
battono i tamburi battono più lontani
e' giusto così
non chiesi mai qualcuno che comprasse la mia
infelicità
(tam tam tam)
non piansi mai davanti alla tristezza ma verso
l'onestà
(tam tam tam)
__________________________________

Ma l'amore, in tutte le sue forme, è un'arma a doppio taglio. E nel viaggio, ci saranno troppe scelte da fare. E per qualsiasi opzione si converga, ci saranno sempre dei rimpianti, dei risultati diversi dalle aspettative e delle perdita affettive.
E le persone care, per un motivo o per un altro, nel tempo spariranno, come se alberi ai lati di una strada, superati i quali, non resta altro che il ricordo di essi.
Ma la forza di un uomo, sta nel vivere e gestire la sua infelicità, senza volersene liberare. Ed è più nobile commuoversi, che non piangersi addosso. Claudio si guarda indietro, nel proprio cammino, e forse crede di aver affrontato bene i suoi dolori.

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dimmelo anche tu
che il tempo non ci ha sconosciuto
male e bene mio
che dopo ti hanno amato meglio
si ma non di più
di tutto il poco che ho potuto io
__________________________________

Ma quale dolore più grande, se non la perdita di colei con cui si era promesso indivisibile?
E così Claudio le chiede conforto (quel "dimmelo anche tu" è di una tenerezza inaudita): desidera che il passaggio del tempo non abbia cancellato il loro essere "noi"...
E la chiama male e bene mio: grande amore, ma grande dolore nel suo cuore per la separazione...
Altro dono del genio di Claudio arriva ora...
il mago spera che lei possa dire che nelle nuove storie, ci sia stao un uomo migliore per lei. Ma spera che lei possa essere sempre cosciente che per quanto piccolo, il suo amore per lei è superiore a quello di chiunque altro possa mai affiancarla.

In questi versi, il passaggio da mali comuni a mali propri, fa si che l'opera assuma contorni davvero vivi e struggenti, portanto anche i lettori in una dimensione quasi surreale...

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vieni padre mio
usciamo a fare un giro e guida tu
e guarda avanti e non parliamo più
albero padre con un ramo solo
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Anche il Padre è un grande amore della sua vita, una figura importante, forse indispensabile. E Claudio sa che, come tutto il resto, anche lui passerà... e allora finchè c'è se lo gode. "Andiamo in macchina... insieme...senza parlare... basta stare insieme...guarda avanti è pericoloso!!!...il mio papà... io l'unico figlio..." è questo che sembra dire Claudio.

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e come tutto torna e come tutto passa
le cose cambiano per vivere
e vivono per cambiare
il mare s'alza e abbassa
e mai una goccia si va a perdere

ed ogni giorno siamo dietro ad una cassa
a dare il resto e poi sorridere
un ballo senza fiato se la banda passa
e finché non smetti di rincorrere
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Claudio ora ritorna a dare al testo una dimensione meno personale, ritornando all'inevitabilità del destino a cui siamo sottoposti.
E' bello il fatto che "le cose cambino per vivere e vivano per cambiare": i cambiamenti, pur essendo il destino certo di ogni cosa, sono il mezzo stesso grazie a cui sopravvivere.

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le storie muoiono quando c'e' più paura
di perdersi che voglia di tenersi e com'e' dura
quella soglia e come siamo noi i diversi
cambiano le scene cambiano le battute
e anche i battuti
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Bellissima.
E' proprio come dice lui: quando la paura di perdersi diventa così forte da superare la voglia stessa di tenersi, il rapporto è ormai al tramonto. E quella soglia spesso è quasi invisibile! Dura nella sua crudeltà.
E ognuno si sente diverso, e crede e spera in cuor suo che la propria storia possa evolversi in maniera diversa...
ma la realtà è che cambiano gli attori, ma il finale è sempre lo stesso.
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io non potrò incontrarvi in nessun luogo
in nessun'altra età
(tam tam tam)
fermar l'urgenza del mio cuore
il cuore di un uomo a metà
(tam tam tam)
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Di un'intensità spaventosa, ma nel contempo un monologo sommesso e interiore. La consapevolezza che gli amori (di ogni genere) volati via, non si reincontreranno in nessun luogo e in nessun domani, unita all'impossibilità di gettar via l'urgenza di ritrovarli, renderà Claudio per sempre un uomo a metà.

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pensa amore mio
che t'insegnai mille altri cieli
e non seppi mai
soffiarti il vento sulle ali
aspettai un addio
e il giorno di lasciarmi ti lasciai
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E qui Claudio fa una piccola rivelazione. Dice al suo amore di averle insegnato mille altri cieli... cosa sono i cieli? Sono spazi, orizzonti, mete, scopi, voli. Nel suo grande amore, Claudio ha cercato di metterla lì, nell'infinito, dove basta saper volare per essere liberi. Ma dice che non ha mai trovato la forza di spingerla a volare da sola, finchè giunta l'ora fatale, l'ha lasciata perchè altro non poteva fare... perchè altrimenti sarebbe stata lei a lasciarlo...

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credi figlio mio
mi mancano i tuoi baci che non ho
e sono i soli baci che io so
piccolo figlio
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Altro grande amore... qui le spiegazioni sarebbero superflue.
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e tu compagno dalle orecchie a punta
io ti parlai di me
come a un fratello a cui ci si racconta
io non ne avevo e allora presi te
e quella tua sgomenta
e nostra malattia di vivere
__________________________________
Eccezionale!
L'ultimo amore citato chi è? Un cane!!!!
Ebbene si! Perchè ognuno vince la solitudine in maniera diversa.
E Claudio parlava al suo cane come ad un fratello, quel fratello che non ha mai avuto. Perchè anche il cane era malato di vita...
__________________________________
giura amico mio
che glielo metteremo ancora lì
a questa vita che va via così
senza aspettarci
tam tam tam
tam tam tam
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Questo è il verso che preferisco.
Qui Claudio trova la forza per uno sprint finale. E reagisce. E lo fa alla sua maniera. Urlando.
Chiede ancora una volta il sostegno e la compagnia dell'amico dalle orecchie a punta, e si ribella alla vita e al tempo.
E se il tempo va avanti e non ci aspetta, vorrà dire che glielo metteremo ancora lì...


Spero sia di vostro gradimento... posso complimentarmi con te.....davvero bravissimo!!!!! mi farebbe piacere leggere altre spiegazioni cosi' dettagliate delle canzoni di claudio.... grazie ancora!!! [SM=g27821] [SM=g27821]

A presto!

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