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“Non me ne andrò un mattino quieto senza che nessuno piangerà …” con queste parole e con l’orgoglio di chi si sente chiamato a partecipare a qualcosa di importante ed anche con un pizzico di sana presunzione, Yuri fece capire alla Signora che pareva fosse la padrona di casa – o meglio la padrona di quelle “rovine” che ricordavano a stento il remoto splendore che aveva avvolto nel passato il Castello di Diramare – che si sarebbe trattenuto a corte per dare il proprio “essenziale e fondamentale” contributo volto alla ricostruzione dell’antico maniero: una decisione presa senza alcuna esitazione nonostante Yuri sapesse benissimo che forse sarebbe stato meglio lasciare il castello ed inseguire quella luce che in modo magico gli aveva reso meno nebuloso il proprio passato.
Anche quando riusciva a chiudere gli occhi e fare buio dentro se, in una cornice ancora sbiadita, prendevano forma nella sua mente immagini di luoghi lontani ed altrettanto familiari che lasciavano supporre, ed in un certo qual modo confermavano a Yuri come fosse stato sempre altrove, non sapeva dove, spesso o di continuo su strade nuove, e poi in volo, come un astronauta tutto solo in uno spazio che non era mai abbastanza, una mescolanza di passato e futuro che non facevano altro che alimentare l’infinita confusione presente nei pensieri e nel cuore di quel bambino che pareva vivere senza ed oltre il tempo.
Era tanta la voglia di lasciare quel luogo per inseguire il miraggio di ritornare sulla strada di casa sua e ritrovare “colui che era stato”, ma l’idea di ricostruire il castello, e soprattutto le ultime parole di Ammalia – “… qui ci vuole un architetto oltre al grande mago …” – non fecero esitare Yuri a dire un SI che rimbalzò dentro le quattro mura del salone come una freccia impazzita: “SI, sono onorato di potermi mettere al Vostro servizio ed al servizio di questa corte … l’impresa è ardua ed impegnativa ! … ma vi ricordate l’altra sera alla tv, mi pare su rai2 in prima serata ? … Eh, si … anche noi abbiamo necessità del nostro Numero Bis, l’architetto alla corte della regina Cleopatra incaricato di costruire un intero palazzo in soli tre mesi; e c’è riuscito dimostrando grandi qualità, anche se aiutato da Asterix ed Obelix ! … e chi sarà il nostro Numero Bis ? ... e quando iniziamo i lavori ?”
Non aveva ancora finito che già tutta la combriccola di persone che aveva davanti scuoteva il capo – “povero figliolo” – pensarono tutti nello stesso momento – “l’altra sera alla tv ? … mah, ma cosa avrà voluto dire ! … rai2, mah ! … chissà che malattia avrà, povero figliolo … e speriamo che non sia contagiosa …” -
Ammalia, restando in attesa di un accenno anche da parte degli altri presenti, guardò il piccolo Yuri ed annuì con il capo; poi aggiunse: “Lo troveremo un architetto che farà al caso nostro, chissà che non sia più vicino di quanto non si possa immaginare” …