00 05/07/2007 15:04
L'ultimo bagaglio: la voglia di ritornare !
"Gli altri ambasciatori mi avvertono di carestie, di concussioni, di congiure, oppure mi segnalano miniere di turchesi nuovamente scoperte, prezzi vantaggiosi nelle pelli di martora, proposte di fornitura di lame damascate. "E tu?" - chiese a Polo il Gran Kan - "torni da paesi altrettanto lontani e tutto quello che sai dirmi sono i pensieri che vengono a chi prende il fresco la sera seduto sulla soglia di casa. a che ti serve, allora, tanto viaggiare?

Guardare il dorso per scoprire deserti e avvallamenti che dal palmo della mano, pianura irrigata da corsi convulsi, sembravano non poter esistere. Non bisogna andare poi così lontano per muoversi.

Il motivo principale dei viaggi di Marco Polo nella versione de "Le Città Invisibili" di Calvino è lo stesso che ricerco in voi: cosa portarsi nel cuore dei viaggi della propria vita? E ancora, quale elemento è essenziale perchè un viaggio possa essere definito tale? Quale carico inaspettato, di un viaggio inaspettato, può rivelarsi l'ultimo, inaspettato, bagaglio rimastoci?

Cosa vuol dire viaggiare per l'uomo di oggi se resta un'evidente senso di smarrimento nei suoi occhi di modernità dinanzi la parola "perdersi", che non è "perdere"?

Qual'è il viaggio del "Poeta-Uomo" e fino a dove potrebbe spingersi?

A tutti voi la "Parola".
Grazie