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Claudio da questa settimana su Famiglia Cristiana

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2007 12:57
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21/09/2007 12:55

Ciao a tutti :-),
Un bellissimo servizio su Claudio lo troverete sulla rivista "Famiglia
Cristiana" del 23 settembre e anche sul sito:
http://www.sanpaolo.org/fc/0738fc/0738fc58.htm [SM=g27811]

IMMIGRAZIONE - ESCLUSIVO
CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE PER NOI DEL CONCERTO O SCIÀ A LAMPEDUSA
NON SOLO MUSICA
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21/09/2007 12:57

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IMMIGRAZIONE - ESCLUSIVO
CLAUDIO BAGLIONI SCRIVE PER NOI DEL CONCERTO O SCIÀ A LAMPEDUSA

NON SOLO MUSICA

Parole e musica per provocare la politica. Per una civiltà migliore, multietnica, dove la convivenza è possibile, da esportare nel Mediterraneo. E dopo Malta, anche la Libia...



O’scià compie cinque anni. Traguardo importante. Cresce la capacità di sensibilizzare media e opinione pubblica, ma, soprattutto, quella di sollecitare istituzioni e forze politiche a dare risposta alle domande che l’emergenza migrazioni pone. Quando la musica si lancia in questo genere di iniziative, il rischio, di solito, è quello delle cosiddette operazioni one-shot. Un unico fuoco d’artificio che fa alzare lo sguardo al mondo e lo emoziona, ma solo per il breve tempo nel quale il gioco di luci colora il cielo. Poi tutto torna come prima. O quasi.

Esattamente quello che O’scià ha sempre cercato di evitare. Con temi dolorosi e complessi quali migrazioni e integrazione culturale ci vuole altro. Il successo di un’iniziativa come questa è, quindi, legato alla sua capacità di costruire, passo dopo passo, una piccola storia. Anche per questo, da quasi due anni O’scià si è trasformata in fondazione. Sebbene la strada non sia affatto agevole, l’intenzione è quella di percorrerla fino in fondo, confortati anche dal sostegno della benedizione speciale di Benedetto XVI e del suo invito a trovare il coraggio di cambiare il mondo.

Se non vi apriranno per farvi entrare – è scritto –, vi apriranno per farvi smettere di bussare. Una strategia che comincia a dare frutto. In questi primi cinque anni, infatti, molte porte si sono aperte. E altre, ancora, si stanno aprendo. Porte importanti. Prima: l’attenzione dei media. Fondamentale per far meglio comprendere i termini del problema e ridurre l’incidenza di ignoranza e pregiudizio.

Un’iniziativa altamente credibile

Il numero delle testate accreditate cresce di anno in anno, così come gli spazi riservati al messaggio chiave di O’scià: solidarietà per l’integrazione, nel rispetto dei diritti, delle regole, degli altri. Seconda: la fiducia e l’adesione di prestigiosi organismi internazionali, quali l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Amnesty International, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Imo) e la World Islamic Call Society, la più famosa organizzazione benefica islamica mondiale che fornisce aiuti ai rifugiati, alle vittime di guerre e catastrofi naturali. Terza: l’ascolto e il contributo della politica.

O’scià (la quinta edizione è in programma a Lampedusa dal 27 al 29 settembre) ha ottenuto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio di Senato, Camera e dei ministeri interessati e, cosa più unica che rara, il supporto sia del Governo di Centrodestra che di quello di Centrosinistra. Supporto convinto e fattivo, a testimonianza – oltre, naturalmente, della rilevanza del tema – della qualità e della credibilità dell’iniziativa. Ma ascolto e sostegno non sono venuti solo dalla politica italiana. Il messaggio di O’scià è, infatti, arrivato anche a Bruxelles. Il 13 settembre 2006, su invito del Parlamento europeo, ho suonato davanti all’Assemblea plenaria per ricordare a tutti che, se l’emergenza immigrazione tocca quasi esclusivamente l’estrema periferia sud dell’Unione, il problema riguarda, invece, tutta Europa e richiede risposte europee.

Parole e musica, dunque, intendevano provocare la politica, chiederle di trovare il coraggio di volare alto, indicare la strada di una convivenza possibile e creare le condizioni per le quali migrare torni a essere un’opportunità e una risorsa, sia per chi arriva che per chi c’è. E la risposta di Bruxelles non sta tardando. Grazie anche all’impegno e alla determinazione di chi – come Franco Frattini, vicepresidente della Commissione con delega per l’immigrazione – crede nella prospettiva dell’integrazione e lavora perché l’europolitica trovi spirito, regole e risorse per realizzarla.

Il coraggio di volare alto

Dopo Bruxelles, O’scià è approdata a Malta, con un concerto straordinario al porto di La Valletta, lo scorso 25 agosto. Concerto realizzato con il sostegno del Governo maltese, che ha fatto proprio il messaggio di O’scià e chiesto all’Europa che Malta non venga abbandonata a sé stessa, ma sia dotata degli strumenti e dei mezzi necessari a superare l’emergenza.

Ma l’impegno di O’scià – al quale, in questi cinque anni di incontri, quasi duecento tra musicisti, artisti, attori e personaggi dello spettacolo hanno offerto, gratuitamente, il proprio apporto – non si ferma. L’idea è quella di coinvolgere tutte le popolazioni del Mediterraneo in una sorta di "forum" permanente e itinerante, nel quale gli incontri di musica e arte aiutino a promuovere il rispetto per i diritti dell’uomo, le regole della convivenza civile e il valore dell’integrazione. Valore fondamentale soprattutto nel millennio della globalizzazione. A questo proposito, forse entro la fine dell’anno, sarà la Libia a ospitare uno dei prossimi incontri musicali di O’scià. La sintonia con le autorità libiche su temi e proposte è tale da lasciar sperare che le meravigliose coste di quel Paese – vittima, a sua volta, di forti pressioni migratorie dalle aree subsahariane – possano rilanciare il messaggio di O’scià.

Non solo musica, quindi, ma cinque anni di piccoli, concreti, passi verso la costruzione della cultura dell’integrazione. La vita è l’arte dell’incontro. E la storia dell’umanità è, da sempre, storia di grandi incontri e grandi fusioni. Storia di integrazione. Ed è impossibile – oltre che sciocco – pensare di fermare la storia. Armonizzare diritti, culture e ragioni non spetta alla musica. Spetta alla politica. E dato che il termine deriva dalla parola greca polis, l’invito di O’scià è che l’Europa possa divenire la "città aperta" nella quale le grandi civiltà dell’oggi possano costruire insieme le grandi civiltà di domani e un domani di civiltà per tutti.

Una "città aperta" nella quale, scoprendo che la diversità è ricchezza e che ciascuno può essere risorsa per l’altro, l’umanità impari, finalmente, a darsi più umanità.



Claudio Baglioni


TRE CONCERTI, MOLTI ARTISTI

I tre concerti di O’scià 2007 si terranno il 27, 28 e 29 settembre sulla spiaggia di Lampedusa. Claudio Baglioni sarà sempre presente, molti altri artisti si alterneranno nelle tre serate.

Il 27 ci saranno tra gli altri Avion Travel, Mario Biondi, Cristicchi, Matia Bazar, Neri Marcorè, Annalisa Minetti.

Il 28 toccherà a Paola Cortellesi, Califano, Cammariere, Gragnaniello, Vibrazioni, Fiorella Mannoia, Mariella Nava, Ricky Tognazzi. Il 29, Eugenio Bennato, Paolo Bonolis, Alex Britti, Fabio Concato, Don Backy e Laura Pausini.


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